i blog sono (quasi) morti

I blog sono quasi morti. Per la prima volta, mi sembra che abbia senso usare Google Reader, anche se rimane molto più complicato e anche inutilmente più complicato di qualunque altro strumento di comunicazione e sharing che io usi. Prima, mi sembrava di essere assalito dai post; ora, con meno di 20 blog da seguire e con così pochi post in circolazione, mi sembra che mi aiuti a trovare quel poco (di buono) che viene scritto.

I blog sono quasi morti perchè Facebook sta svuotando il web di Google. I blog sono quasi morti, e dove sono finiti tutti quei grafici trionfalistici di Technorati sulle magnifiche sorti e progressive della blogosfera? I blog sono quasi morti, e Technorati fa dietro-front e ora è solo in inglese. Non te ne eri accorto, vero? Appunto. In compenso, ora sono… The largest social media advertising network. Sempre lì finiscono, le rivoluzioni.

O blogger italico!

La tua grande opportunità è finalmente arrivata: comprati BlogBabel su eBay, e potrai finalmente taroccare l’infausto algoritmo come vuoi tu e salire in classifica fin dove, pur bravo e bello come nessun altro mai, mai riuscisti ad arrivare! Fallo, e inizieranno ad arrivare copiosi i gadget delle aziende, che su eBay prontamente rivenderai. E poi gli inviti, le conferenze, i tramezzini, l’onore e il sentirsi finalmente qualcuno, le presentazioni, le web pr, i libri, le collaborazioni coi tanti disprezzati – quando ci scriveva qualcun altro – giornali di carta etc. E pensa se, viceversa, questo potente strumento dovesse finire nella mani di un qualche tuo avversario, diciamo pure nemico. Sarà allora lui o lei a scalare le classifiche, e a mangiar tramezzini a sbafo alla facciazza tua. Ascoltami: metti ordunque mano al portafoglio, o blogger italico, prima che lo faccia qualcun altro!

Ciao Fabio

Pare sia vero, purtroppo. Nel mio piccolo, devo essere stato uno dei pochi a non averci quasi mai litigato, anche perchè ultimamente condividevo la maggior parte di quello che diceva. L’ho conosciuto circa 5 anni fa, per una intervista non banale su dating e social network. Ricordo che fu uno dei non molti a ringraziarmi per un piccolissimo omaggio natalizio fatto a tutti i giornalisti con cui avevo avuto a che fare. Ricordo il suo interesse per il mio libricino sulle dotcom andate a gambe all’aria. Ricordo che è stato forse il primo ad attaccare “il web2.0”. Ricordo il suo stile, spesso fin troppo polemico e che ha fatto sì che i suoi lettori ed estimatori fossero meno di quanti meritava – o di quanti meritavano di leggerlo. Pur molto triste per la sua scomparsa, sono felice che sia almeno riuscito a portare a termine il suo ultimo libro, Il Grande Inganno del web2.0. Ciao, Fabio.

L’isola dei blogger famosi

Non hai per caso anche tu la sensazione che la grande marcia verso friendfeed sia almeno in parte un fenomeno di chiusura a riccio della blogosfera vip? Alziamo un po’ l’asticella, che ormai qui sui nostri blog entrano cani e porci, e si permettono addirittura di commentare e a volte di prenderci in giro. Andiamo di là, inter nos, in un ambiente più protetto…