i blog sono (quasi) morti

I blog sono quasi morti. Per la prima volta, mi sembra che abbia senso usare Google Reader, anche se rimane molto più complicato e anche inutilmente più complicato di qualunque altro strumento di comunicazione e sharing che io usi. Prima, mi sembrava di essere assalito dai post; ora, con meno di 20 blog da seguire e con così pochi post in circolazione, mi sembra che mi aiuti a trovare quel poco (di buono) che viene scritto.

I blog sono quasi morti perchè Facebook sta svuotando il web di Google. I blog sono quasi morti, e dove sono finiti tutti quei grafici trionfalistici di Technorati sulle magnifiche sorti e progressive della blogosfera? I blog sono quasi morti, e Technorati fa dietro-front e ora è solo in inglese. Non te ne eri accorto, vero? Appunto. In compenso, ora sono… The largest social media advertising network. Sempre lì finiscono, le rivoluzioni.

7 Responses

  1. Wally B. Fid 26 July, 2010 / 11:22

    Ma la versione in italiano era stata poi lanciata? Mi ricordo la pagina di login, con i toni trionfalistici di un quarto di blogosfera come contorno, poi il nulla.

  2. Massimo 26 July, 2010 / 12:06

    @Wally: non penso abbiano mai tradotto l'intero sito in italiano, ma almeno ai tempi si poteva cercare fra i blog italiani. Ora, se cerco per dire il nome dell'Innominabile, escono solo 11 risultati (che meraviglia!), e solo in inglese.

  3. simon 26 July, 2010 / 12:50

    Occorre una seria riflessione da parte delle aziende sull' uso di blog e Facebook.

    Le due piattaforme possono essere complementari oppure l' una rendere inutile l' altra.

    Come sempre dipende dal contenuto che si vuole implementare.

    In linea di massima, dico che il punto di forza dei blog è l' approfondimento mentre il punto di forza di Facebook è la velocità, l' immediatezza.

  4. Massimo 26 July, 2010 / 13:06

    @Simon: secondo me ormai ci sono due web, quello aperto, di Google, e quello chiuso, di Facebook (chiuso nel senso di: "dietro un login"). Secondo me bisogna cercare di essere presenti in entrambi. Ma non penso proprio che "aggiungerei" un blog, e poi "un account twitter", e qualcuno addirittura consiglia "un account Friendfeed" (!) etc a quello che la mia azienda già ha. Io butterei del tutto a mare il sito attuale, visto che in media fanno pena, sia dal punto di vista dell'usabilità, sia dal punto di vista dell'atteggiamento, del come l'azienda si pone, e ripartirei da zero, da wordpress. Ma non "farei un blog", perchè è di moda, come si fa in Italia; ripartirei, piuttosto, "da un sito semplice e alla mano", come quelli che possono fare le persone comuni che non possono spendere decine o centinaia di migliaia di Euro in CMS inutili, e cercherei di ricordarmi che quello che conta non è la parte tecnica, i frizzi e lazzi o il fattore-cool, ma quello che scrivo e come mi pongo nei confronti di ciò che faccio, di ciò che vendo e delle persone a cui vendo.

  5. Paolo 26 July, 2010 / 20:26

    Si, è incredibile quanto tempo ed energie si risparmino riducendo le fonti all'osso. Ormai il mio "giro sul web" non dura più di una mezz'oretta al giorno. Tu e Luca siete gli unici che leggo in Italia, via Reader naturalmente. Io valuterei seriamente di passare alla versione pay, sai Max. 5/6 euro al mese te li dò più che volentieri :-) Ah, ho rilanciato il mio blog, che te ne pare? :-D

  6. Massimo 26 July, 2010 / 21:53

    Ciao Paolo, iscriviti! :)
    http://letter.ly/dotcoma

    il tuo blog? io su monolog.it vedo solo una bella foto delle Dolomiti :)

  7. Vaniglia 2 August, 2010 / 00:09

    Pensa te che io sono diventata una blogger proprio per fuggire da Facebook…

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