Due industrie

All’industria delle automobili e alla pubblicità non fotte un cazzo di chi è fuori.

L’industria delle automobili vuole rendere lo spazio interno comodo, alla temperatura giusta, sicuro, con sistemi di intrattenimento di bordo etc. E costruisce auto sempre più grandi e grosse, sempre più pericolose per chi è fuori e sempre più inutilmente inquinanti.

L’industria della pubblicità quelli ‘fuori’ li chiama target, neppure persone. Raccoglie ogni tipo di dati su di loro, e li sottopone a messaggi che costoro non vogliono sorbirsi e spesso neppure capiscono, perché sono il prodotto di seghe mentali interne altrui.

La pubblicità funziona sempre meno bene. Non va ancora così a chi produce automobili.

Legitimate interest

Legitimate interest una sega. Chi definisce cosa è legittimo?

Ed è legale nell’Unione Europea una porcata di questo tipo?

Tra l’altro, trovata su un editore serio davvero, la BBC.

Esche e pubblicità

Un tizio entra in un negozio di pesca sportiva e vede esche di molti colori diversi.

“Ma ai pesci interessa davvero il colore delle esche?”

“Gentile signore, io non vendo ai pesci.”

Se ti sei mai chiesto come mai le agenzie di pubblicità producono idee e materiali che piacciono più ai loro clienti che non ai clienti dei loro clienti, i famosi “consumatori”…

Ora sai perché.

Lavoro in pubblicità

“Lavoro in pubblicità”, dicono fieri.

Poi in 9 su 10 vendono spazi pubblicitari.

Un po’ come una milanese di adozione che incontrai anni fa che mi disse “lavoro nella moda”, e poi si scoprì che faceva le buste-paga. Per Prada, però.

Io sono 15 anni che dico che la ‘pubblicità’ online è un lavoro da ragiunatt.

George el dis che l’è un laurà de trumbé.

Sadly, advertising today is run by…

“communications plumbers working on improving the efficiency of popular annoyance rather than leveraging creativity to sell things.”