A furia di leggere i miei vecchi post pieni di broken link sono arrivato a una mesta conclusione su lo stato della blogosfera italiana: dei blog che parlavano di web e tecnologia, ne rimangono tre: Mantellini, Diegoli e De Biase, quest’ultimo con una home assurda e molto bella al tempo stesso, e un indice che ricorda quello del Televideo.
Poi ci sono quelli scritti a più mani: èngheig (engage.it), la comunità delle marchette del mondo dell’adv. Esce la velina che dice che la tal azienda fa questa iniziativa, la si pubblica e amen. E’ su WordPress, ma nessun commento, e ovviamente nessun dubbio espresso dalla redazione prima o nessun check dopo su come è andata la campagna.
Infine c’è CheFuturo, che è una bellissima idea di Riccardo Luna che però a mio modesto avviso soffre di alcuni problemi, tipo un alto turnover di chi scrive gli articoli, una certa tendenza tutta italiana di alcuni di costoro a usare lo spazio per farsi delle auto-marchette e, non ultimo, il fatto che di vita e di commenti ve ne siano proprio pochi.

Ehi io ancora campo
Eheh :)
Insomma, stavo parlando un po’ di chi ha numeri (relativamente) grandi :)
Prova a farne uno sui gatti: avrai la fila di investitori davanti casa
Molto utile quello di Quintarelli
Troppe parole per i miei gusti. E troppo tecnico. Non ce l’ho mai fatta.
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