Capitolo 4 – Punti Fragola

Capitolo 4 – Punti Fragola

Ho avuto una grande idea: lanciamo una raccolta punti sul Web! Una grande idea, questa sì che è una grande idea! Cosa facciamo? Creiamo un servizio che possa fungere da programma fedeltà per tutte queste nuove società che stanno nascendo dal nulla. Ovviamente, la moneta con la quale premiamo i comportamenti dei navigatori sarà comune a tutti i programmi di fedeltà.

Ma perché fermarsi qui? Già che ci penso, potrebbe addirittura diventare LA moneta del web! Certo! Ma quale Euro! Saranno i Beenz a mandare in pensione le lire, i franchi, i marchi etc…

Ok, adesso proviamo ad usare un po’ il cervello.

Nel mondo reale, fanno programmi di fedeltà [1] le società che fanno utili. Non solo: i programmi si chiamano programmi fedeltà perché vogliono rinforzare i comportamenti e le piattaforme sono proprietarie – magari posso guadagnare punti Esselunga facendo la benzina dal tal distributore, ma certo non li posso né guadagnare né spendere alla Standa! Infine, i premi costano ben poco a chi li distribuisce perché sono prodotti di collezioni passate o che hanno avuto poco successo e vengono ottenuti a basso prezzo perché servono a smaltire le scorte e a introdurre i consumatori al marchio.

Nel magico mondo del Web, invece, abbiamo delle start-up miliardarie la cui fortuna dipende dalle fortune – oppure dalla voglia di continuare a finanziare rossi di bilancio – di tutta una serie di altre start-up, per definizione i clienti più rischiosi che ci possano essere. Non solo: in questa fase i merchant pensano che sia più intelligente abbassare i prezzi per acquisire nuovi clienti che non regalare punti per fidelizzare clienti che ancora non hanno. Non ultimo dei problemi: chi mi garantisce che i punti guadagnati comprando presso il mio negozio di e-commerce non verranno utilizzati per riscuotere premi presso i miei competitor?

Beenz.com
I Beenz vengono portati in Italia da Kataweb. Milano, marzo 2000: una presentazione in grande. Un giovanotto alto alto, magro magro e davvero molto sicuro di sé. Ha il laptop più figo che io abbia mai visto ed è un drago con PowerPoint. Non c’è dubbio: dev’essere il CEO.

E’ mezzo inglese, mezzo brasiliano e mezzo italiano. O qualcosa del genere. Tanto, i conti nella New Economy non li fa nessuno. Non certo Kataweb, che paga 24 miliardi per il 4% di Beenz. [2]

Parla italiano con accento inglese, inglese con accento brasiliano e, immagino, portoghese con accento italiano. Sono un po’ intimorito. Lo stesso, a fine presentazione provo a chiedergli cosa differenzia davvero Beenz da altre brillanti idee d’oltreoceano come CyberGold (che chiuderà a luglio 2001) o Flooz (che chiuderà il mese dopo). Ottengo poco più di un’occhiataccia.

La moneta del Web? I Beenz in Italia finiscono per essere poco più di una moneta interna al Gruppo Kataweb, uno dei tanti modi di peggiorare un bilancio già disastroso. Vi ricordate? A quei tempi i siti Internet dovevano essere sticky [3]. Se per qualunque motivo i vostri utenti passano poco tempo da voi, potete fare due cose: o diventare più interessanti, oppure… pagarli perché rimangano da voi.

Ecco il motivo per il quale in sostanza il Gruppo Kataweb porta in Italia Beenz: premiare chi naviga sul proprio portale con punti da convertire in premi. Obiettivo: aumentare le page impression e la stickyness del proprio portale, nella convinzione di poter guadagnare un sacco di soldi vendendo pubblicità. Come vedete, siamo più o meno al guadagnare navigando. [4]

Flooz.com
La cosa forse più incredibile è che vi sono altre società come Beenz – o quasi come Beenz, perché loro sono i migliori, su questo non c’è dubbio! L’americana Flooz è basata sullo stesso identico concetto, diciamo così, solo che vuole mandare in pensione il dollaro. Chiude il 31 agosto 2001, dopo aver bruciato la bellezza di 51,5 milioni. Di dollari, non di Flooz. Se ne sono andati senza causare eccessivi problemi. Fortunatamente, non sono riusciti a mandare in pensione il dollaro.

WebMiles.de
In Germania apre WebMiles, per un breve periodo anche in Italia dove si segnalano per un’orrenda pubblicità gialla nella metropolitana di Milano dove di solito c’è la pubblicità di Figurella. Cosa dite? Chi ha puntato al target sbagliato, Figurella o WebMiles?

Iolly.it
Poi spuntano i consulenti. Quelli di Accenture hanno una grande idea: perché non creiamo una raccolta-punti sul Web? Forza: svelti, prima che qualcuno ci rubi l’idea! Nasce così Iolly di IOL. IOL è poi stato ribattezzato Libero, ma al momento in cui scrivo i punti Iolly esistono ancora.

Eurosmiles.it
Buoni ultimi arrivano quei fenomeni di I-am.it. Poco traffico? Utenti poco fidelizzati? Non è che per caso non frega niente a nessuno del vostro inutile servizio? No, non sia mai. Creiamo una raccolta punti, aggiungiamo una dimensione ludica e vedrai che il nostro portale diventerà cool. Non ho dubbi, Mr.Markettaro. Nasce così EuroSmiles. Grandi. Probabilmente fra un anno lanceranno anche la loro versione di NetFraternity. E’ la rivoluzione: puoi guadagnare navigando! [5]

YouManCom.it
Dopo tante, troppe dot-com che sono delle società non-profit di fatto, ecco una dot-com che vuole aiutare il settore non-profit – e fare utili per sé tenendo il 25%? E’ così? Parrebbe proprio di sì. Leggo: “Youmancom.it utilizza gli Smile, sorrisi, al posto dei Beenz, fagioli. La sostanza però non cambia”. [6] Non c’è dubbio: né il brillante business model, né i risultati. Anche YouManCom chiude. Che strano.

note al Capitolo 4

[1] Esselunga, ad esempio.

[2] Si veda Bidone.com, pagina 91

[3] La cosiddetta stickyness è (era) la capacità di un sito di trattenere i propri visitatori sul proprio dominio a lungo, vuoi essendo interessante come ad esempio Clarence, da sempre uno dei siti più sticky in Italia, vuoi offrendo servizi gratuiti di tutti i tipi come fa ad esempio Yahoo, vuoi… pagando i propri utenti come ad esempio provò a fare Kataweb con i Beenz.

[4] Come in tanti altri sistemi per guadagnare navigando, il bello era barare. Il migliore era il mitico Beenzeria.com, un forum dove venivano postati consigli su dove andare a caccia di Beenz per far bottino sprecando il meno tempo possibile.

[5] No, forse no. Eurosmiles chiude il 2 dicembre 2002.

[6] Ai tempi qui si poteva trovare copia dell’articolo del Corriere.