Dai, raccontatemi il barcamp

Non c’ero, ma non vorrei perdermi il traffico che arriva dal vostro linkarvi a vicenda ;-)

41 Responses

  1. eiochemipensavo 2 December, 2006 / 21:38

    io c’ero. tambu ha parlato di te, ti son fischiate le orecchie? :)

  2. Massimo Moruzzi 2 December, 2006 / 21:58

    cos’ha detto di me, che sono un minchione che vuole capire le cose che analytics non ti fa capire? :)

  3. eiochemipensavo 2 December, 2006 / 22:08

    a me era sembrato che ti descrivesse in modo molto migliore, ma mi sarò sbagliato, magari il senso era quello :)

  4. Folletto Malefico 2 December, 2006 / 22:38

    Io ho appena scritto due righe, più organizzative che altro, se interessano. :)

  5. Marco Camisani Calzolari 2 December, 2006 / 23:49

    La Wi-Fi non andava o è andata a singhiozzo (per 1 min up, 5 down). Fon andava meglio ma era cmq un’impresa connettersi…
    Interventi tutti interessanti.
    Nel mio intervento ho chiesto chi sapeva cosa fosse la Net Neutrality e hanno alzato la mano in 5 su una 50ina di presenti…
    Il 50% in sala aveva sentito parlare del video sul ragazzo picchiato.
    Credo che si debba lavorare ancora molto nella diffusione di conoscenza e nel colmare il divario digiculturale.

  6. mafe 3 December, 2006 / 10:30

    Ehm, Marco, diciamo che quelle domande, in quella sala, sono state percepite come vagamente paternaliste ;-)
    Capisco che su quel palco eravamo molto lontani, però a un BarCamp potevi permetterti di dare per scontato che molti sapessero di cosa parlavi, al limite spiegando se qualcuno te lo chiedeva.

  7. Marco Camisani Calzolari 3 December, 2006 / 10:57

    Mafe, è normale fare domande a chi ascolta. Specie se si vuole stabilire un dibattito e specie come nel mio caso servivano per capire gli ascoltatori al fine di mettere tutti sullo stesso livello.
    Poi, a prescindere da quelle domande, posso capire che un intervento dichiaratamente uno “svegliatevi politico” possa apparire paternalistico.
    Dopo ieri credo (specie alla luce delle risposte del pubblico) sia emerso ancor più fortemente quanto ci sia bisogno di diffondere cultura digitale e sensibilizzare ancor di più sui temi di cui ho parlato: net neutrality e libertà digitali.

  8. mafe 3 December, 2006 / 11:04

    Marco, non era paternalistico parlare di net neutrality (scherzi? è fondamentale farlo) ma il modo in cui hai fatto le domande. Ma vedo che non sei più disposto di ieri ad ascoltare ;-)

  9. Marco Camisani Calzolari 3 December, 2006 / 11:27

    Mafe, non ho capito perché cosa vuoi dire: secondo te ero o non ero disposto ad ascoltare ieri?

  10. Michele Kettmaier 3 December, 2006 / 11:46

    Ciao Massimo
    ero al barcamp ieri;
    – organizzazione buona
    – tanti erano più impegnati a scrivere post sui loro blog che a fare due chiacchere
    – tanti continuavano a parlare di far parte della blogsfera, di essere blogger etc etc; non serve a nulla sta roba qui. Che me frega a me leggere un blog o un sito o un wiki? basta che siano cose che mi interessano
    – da questi incontri, barcamp e altri appuntamenti c’è molto da imparare soprattutto da chi non si parla addosso
    – questi incontri a me servono anche per scremare un po la lista dell’aggregatore e del blogroll. Dal vivo si capisce molto bene che tipo di persone leggi sul web. Dopo top of the blog avevo tagliato andrea signori di admaiora. Da ieri anche maestrini per caso…chi l’avrebbe mai detto
    ciao alla prox
    michele
    ps: ho salutato volentieri calzolari che sto leggendo ora sui tuoi commenti, a me i suoi interventi son piaciuti, ciao marco!

  11. Marco Camisani Calzolari 3 December, 2006 / 13:54

    Ciao Michele,
    grazie mille, sono contento che ti siano piaciuti. Credo che tutti noi si abbia il dovere di uscire dalle nostre logiche per guidare chi non conosce il digitale. Ognuno di noi deve ‘uscire’ e alfabetizzare. Lo dico a costo di sembrare un po’ paternalistico ;)

  12. Massimo Moruzzi 3 December, 2006 / 13:58

    ma sono MOLTO sorpreso e deluso. Se davvero la > parte di chi c’era ieri non sapeva cos’è la net neutrality, tanto vale andare a sciare, sia loro sia chi vorrebbe alfabetizzare, che se è così, è solo tempo perso…

  13. mafe 3 December, 2006 / 16:50

    Ci rinuncio :-)
    (Michele, se magari, anche in privato, vuoi spiegarmi cosa ti ha infastidito, mi farebbe piacere; se è solo antipatia, no prob)

  14. mafe 3 December, 2006 / 17:13

    Marco, scusami, non avevo visto la domanda.
    Ieri secondo me hai subito l’effetto palco, che rendeva difficilissima l’interazione paritaria così piacevole nella sala con i divanetti. Alla tua seconda domanda – quella “sapete del bullismo” io (e altri) non abbiamo alzato la mano, perché era seccante venir trattati come ragazzetti stolti e ignoranti che cazzeggiano col blog e ignorano le questioni serie.
    Poi magari è stata solo una sensazione mia, il buio, una botta di stanchezza, però mi è dispiaciuto, perchè il tuo intervento è stato importante e necessario e un minimo di fiducia in più nella platea (non una platea casuale) avrebbe giovato.

  15. Marco Camisani Calzolari 3 December, 2006 / 18:12

    Massimo, hai colto il senso del mio primo commento.
    Mafe, ho capito il tuo spirito, però non era mia intenzione fare il mastrino che interrogava. Il mio era un modo per comunicare con i presenti, per comprendere chi sapeva cosa per andare a fondo alle questioni senza lasciare nessuno escluso. Infatti quando vedevo che salivano poche mani, coglievo l’opportunità per spiegare di cosa stavo parlando e per mettere tutti sullo stesso piano.
    Mi capita spesso di parlare in pubblico (lezioni universitarie, convegni, etc) facendo domande per capire e dialogare con il pubblico. Rispondono sempre tutti senza seccarsi e senza sentirsi stolti o ignoranti. Alzare la mano quando chiedo “sapete cos’è Feedburner” è un modo per permettermi di continuare per il verso giusto. Le platee non sempre molto diverse e per questo ritengo molto più arrogante chi invece intraprende presentazioni troppo ‘alte’ o troppo ‘basse’ senza sintonizzarsi con il pubblico.
    Il mio era uno “svegliatevi politico” in cui avevo già premesso sul wiki del barcamp che avrebbe trattato temi come le libertà digitali, l’ho voluta fare a braccio, senza slide e senza un’indice, per questo ho potuto instaurare un dialogo. Cosa che non posso fare quando invece ho una serie di slide (sempre più raramente) che non mi permettono ‘cambi di marcia’.

  16. Maurizio Goetz 3 December, 2006 / 18:23

    La comunicazione non è una scienza esatta. Comunicare tra comunicatori è sempre un problema, perchè si focalizzano più sulla forma che sulla sostanza delle cose dette.
    Mi fa specie che chi come Marco Camisani Calzolari fa di mestiere il presentatore, produttore, moderatore e autore televisivo possa essere tacciato di non saper parlare ad una platea. Mi chiedo se ai presenti i temi evidenziati da Marco non siano stati interessanti e se veramente il BarCamp sia un luogo dove solo il blogroll possa trovare spazio.

  17. mafe 3 December, 2006 / 18:44

    Marco, in Barilla chiederesti “sapete cos’è il marketing mix”? In Apple chiederesti “qualcuno di voi ha mai pensato all’importanza del design?”. C’è platea e platea, ieri il dialogo era far parlare gli altri.
    Comunque, la mia l’ho detta, l’intervento è stato interessante, mi premeva solo evitare che si diffondesse la cazzata che ieri al BarCamp nessuno sapeva della net neutrality, del bullismo a scuola e delle uscite di Fioroni.

  18. eiochemipensavo 3 December, 2006 / 21:06

    io purtroppo non c’ero all’incontro con marco, ma a sentir certe domande, non solo non avrei risposto, ma mi sarei alzato e sarei andato altrove.
    non so gli altri.
    (niente di personale, eh)

  19. Stefano Hesse 4 December, 2006 / 01:38

    A sincero malincuore sono stato costretto a perdere un evento a cui tenevo tantissimo, anche perché organizzato da un amico nella mia città natale. Credo che il formato sia comunque vincente, per cui chi è un po’ criticato non se la prenda, serve tutto. per chi critica: un occhio di leggerezz, suvvia. Già il fatto di essere riusciti a creare questo happening è un grandioso sintomo di guardare avanti. Alla prossima, spero presto.

  20. Massimo Moruzzi 4 December, 2006 / 10:30

    Marco, grazie per il link al tuo video. Terribile. Scusami, niente di personale, ma io me ne sarei andato molto prima di eiochemipensavo. Non sono riuscito a guardare il video neanche per 10 secondi. A parte la bassa qualità delle immagini, cosa più che comprensibile, mi sembra di essere a un convegno: tutto buio (suspense!), luci sul presentatore, serio, in giacca e cravatta e (!) sul palco, col microfono in mano. A chiedere “conoscete feedburner?”. Ho guardato il video e ho riletto i commenti di mafe. Invece di “quanti di voi sanno cos’è la net neutrality” avresti dovuto piuttosto dire: “se qualcuno di voi per caso non sa cos’è la net neutrality, lo dica, che per questa volta in via del tutto eccezionale glielo spieghiamo senza prenderlo a calci nel culo” :-)
    ah, converrai che il mio commento non è niente male, per uno che ha visto meno di 10 secondi del tuo video :D

  21. marco 4 December, 2006 / 11:31

    Beppe Grillo è un blog o no? e le redazioni si pagano o no? dài, giochiamo alla classifica?
    mi sembra un gran srotolar di pisello vagamente fine a se stesso.
    tolto questo momento auto-incensante-celebrativo-dioquantoseibello-madonnaquantoseisimpatico, onore agli organizzatori che almeno hanno voluto provarci ed ai partecipanti come Aranzulla, modesto e attento. Per il resto, nulla di davvero nuovo: connettività ballerina, pochi interventi indimenticabili, gran bel momento partecipativo.
    Ha avuto ragione Moruzzi a latitare, ha avuto ragione Pasterone ha organizzare. uno a uno e domenica allo stadio.
    proviamo a fare qualcosa di autenticamente utile che non si limiti a 2.0, 3.0, 4.0, io c’ero, io non c’ero…

  22. Marco Camisani Calzolari 4 December, 2006 / 14:17

    Massimo,
    il video non l’ho fatto io. La giacca e la cravatta mi perdonerai, ma ormai le ho tatuate, il microfono è quello che mi hanno dato, il palco pure.
    Grazie del consiglio sul modo in cui porre le domande.
    Si niente male per uno che ha visto meno di 10 secondi…

  23. Massimo Moruzzi 4 December, 2006 / 14:28

    Ciao Marco,
    è ovvio che non ti sei scelto tu il palco, le luci, il microfono o la telecamera con cui riprendere; e quanto alla giacca, è solo un n-esimo elemento “da conferenza”, o forse solo una mia fissa, perdonami. L’ha scritto anche Gaspar Torriero, se non ricordo male : la sala non era una sala da barcamp. Punto. E sì, lo si capisce anche in 10 secondi.
    Quanto alle domande e/o modo di porle, semplicemente sono d’accordo con Mafe: non era quello il pubblico a cui chiedere se conoscono Feedburner o sanno cos’è la net neutrality, e se non hanno alzato la mano al 99% è perchè hanno pensato: ma cosa vuole questo? Un barcamp è l’esatto opposto di un programma in tv, o no? :-)

  24. Marco Camisani Calzolari 4 December, 2006 / 17:12

    No, Massimo, la gente era reattiva. C’erano domande in cui alzavano quasi tutti e altre in cui no. Non è come dice Mafe, mi spiace.
    In ogni caso quello è il mio modo di creare dialogo col pubblico. E di solito, chi è sereno risponde con alzata di mano senza troppi problemi. Molti dei presenti che hanno rsposto serenamente possono confermarlo.
    Mi spiace solo che tu non abbia colto gli aspetti di contenuto che invece sono centrali in un momento in cui c’è un grande bisogno di darsi da fare per evitare che la Rete venga normata da gente che non ha il computer sulla scrivania.

  25. Massimo Moruzzi 4 December, 2006 / 17:29

    Marco,
    io non c’ero e non so. o credo a mafe, o credo a te. solo che mi sembra molto strano che solo 1 su 10 sapessero cos’è la net neutrality. diciamo pure che non voglio crederlo, ecco. o che non li vorrei al barcamp la prossima volta.
    per il resto, credimi: so bene che l’ora è grave e che il nemico (telecom italia) si sta muovendo. Non so, invece, cosa dovremmo fare noi, ma se hai idee pratiche, parliamone! E di corsa, anche, prima che sia troppo tardi.

  26. Marco Camisani Calzolari 4 December, 2006 / 18:24

    Massimo, io mi sto impegnando moltissimo. Sto creando un sito di raccoltefirme con cui creare una sorta di esperimento di democrazia digitale diretta, con cui raccogliere firme e consensi per ogni aspetto della vita digitale che riteniamo importante. Penso che ci si debba organizzare in gruppi di eccellenze, e definire una decina di principi fondamentali. Ci sto lavorando. Vorrei condividerlo con gli altri.
    Da alcuni ho ricevuto molti consensi sul mio intervento, fortunatamente quelli come MAfe che si sono fermati alla forma o come te alla cravatta, sono stati pochi… Anyway sono sicuro che, polemiche a parte, vuoi anche tu che si vada oltre e che si faccia qualcosa.
    Io ci sono e sono molto concentrato sul tema.
    Se vuoi darmi una mano fai cosa buona e giusta per la Rete. Io non lo sto facendo per lucro, ho mille altre cose da fare e questa tenacia su quei temi nasce solo dalla passione.
    Ti direi, incomincia ad aiutarmi a sensibilizzare tutti sul tema. Ma ti sei fermato ai primi 10 secondi del video… Io non volevo stare su quel palco, volevo parlarne nella saletta piccola, Vittorio Pasteris Può confermarti che alla fine non è stato possibile accontentarmi. Però sono andato avanti lo stesso perché era primario riusciere a dire certe cose. Se magari vai oltre anche tu, ne sari felice, come dici tu, prima che sia troppo tardi.

  27. Massimo Moruzzi 4 December, 2006 / 18:29

    mi toccherà guardare e ascoltare l’intero video, allora. cmq, sei bellissimo in giacca e cravatta :)

  28. Michele Kettmaier 4 December, 2006 / 18:52

    ciao a tutti
    ma mi spiegate che sono tutti questi problemi? Se uno ha il microfono dice minchate, se non lo ha e magari siede in cercho seduto su dei materassini è ok e lo ascolto? Ma chissenefotte Ma perchè il sistema delle conferenze tradizionali non va più bene? Il “verbo” sta solo nei barcamp? Ascolto e metto via se mi pare si dica qualcosa d’interessante che sia barcamp, old conference, fiere, bar…ciao

  29. Massimo Moruzzi 4 December, 2006 / 21:02

    Michele,
    il barcamp – e la Rete – vorrebbero essere qualcosa di diverso dal modello che ha dominato le nostre vite fin dalla prima elementare, in cui uno parla – la maestra, il politico, il giornalista, il professore, “la tivù” etc – e gli altri ascoltano. Non ci sono dubbi sul fatto che vengano dette cose interessanti anche nelle conferenze tradizionali e cose poco interessanti anche ai barcamp. Ma a qualcuno di noi il modello aperto e paritario piace. Tutto qui.
    Marco,
    ma anche quando avevi il camper eri sempre in giacca e cravatta? ;-)

  30. michele Kettmaier 4 December, 2006 / 21:11

    d’accordo su tutto con te Massimo e grazie dello spazio! :)
    a presto michele

  31. Marco Camisani Calzolari 4 December, 2006 / 23:16

    Massimo, al cucco col camper andavo quando avevo 18 anni. Purtroppo ne sono passati 20 da allora… Tornerei subito indietro ai tour in discoteca coi Camper, le scorrazzate sulla costa e le ‘luci a San Siro’! Solo per un attimo però… Poi vorrei tornare qui con mio figlio, le mie passioni più moderate e la mia cravatta…
    Non trovi che fissarsi con la mia cravatta sia un po’ infantile ;) Non te la prendere ;) Con simpatia, Marco
    P.S. meno male che mia moglie sapeva del camper, altrimenti mi sarei dovuto pentire di averti confidato un simpatico aneddoto privato ;) puff… RIP

  32. Massimo Moruzzi 5 December, 2006 / 11:48

    Ciao Marco :
    – sorry per la cosa del camper (che hai però scritto in un commento tempo fa)
    – bel post.
    – meno bello il tuo intervento, secondo me. Cioè, sei molto bravo a condurre, bravo a parlare ma secondo me meno bravo a far partecipare, che partecipazione secondo me non è solo far alzare la mano (oppure no). Il tuo intervento secondo me potrebbe diventare un bel post, da leggersi quando uno vuole, prima del barcamp, dove invece si dovrebbe discutere di cosa fare, tutti insieme, imho. Mentre un intervento come quello che hai fatto va meglio per un pubblico se non proprio televisivo comunque generalista, secondo me, tipo ad esempio per il niubcamp di Aghenor…

  33. Marco Cattaneo 5 December, 2006 / 12:43

    Bisogna davvero essere permalosi per considerare superflui (e offensivi, a quanto pare) due quesiti così importanti in relazione all’argomento trattato in quel momento.
    C’é chi ha scritto di essersi sentito poco a sua agio in qualche discussione tenuta al barcamp. Dopo averlo letto, io avrei preferito correre il rischio di fare una domanda di troppo che non di lasciare indietro parte dell’audience.
    Qualcuno, evidentemente, non la pensa come me e questo atteggiamento rispecchia lo spirito elitario e chiuso della blogosfera italiana (che si riflette sui barcamp, frequentati dagli stessi soggetti).
    Il mio consiglio ? Svegliamoci dal torpore e finiamola di parlarci addosso (fra blog e ai barcamp) e rilanciamo discussioni aperte con chiunque sia desideroso di dire la propria.
    Non prendiamocela per le _belinate_ e guardiamo al risultato. Alla diffusione della cultura digitale.
    Per concludere, mi chiedo cosa sarebbe successo se uno dei partecipanti al dibattito di Marco si fosse fatto una sonora risata alla domanda sulla netneutrality e se gli fosse stato chiesto esplicitamente di spiegare il problema in questione. Forse qualcuno *pensava* di sapere di cosa si trattasse o, semplicemente, preferiva non rischiare di essere “interrogato” esplicitamente.

  34. Massimo Moruzzi 5 December, 2006 / 12:52

    sì, io sono un elitista. ma convinto che là ci fosse l’elite (io non c’ero). perchè se davvero solo 1 su 10 al barcamp sa cos’è la net neutrality, allora tanto vale accendere la tivù e amen.

  35. Lotek 5 December, 2006 / 18:15

    Allora Massimo accendiamo la tivù. Anzi, accendetela voi blogger che esaltate le elite, i numeri chiusi e date per scontato. Sono già almeno venti i blogger che in questi 2 giorni hanno scritto cose simili. Magari avete ragione, ma secondo me se il meglio dei blogger italiani entra tutto in una pizzeria, siamo messi maluccio.
    E poi scusatemi, ma si parlava tanto di dialogo, interazione, discussione, e poi il problema principale era non avere la connessione per tutti? Non c’ero ma conosco come vanno queste manifestazioni, non mi pare la miglior forma di apertura stare davanti ad un monitor come dei nerd autistici durante un evento del genere, anche perchè di live coverage se ne è visto poco.
    Grande Marco Cattaneo bel commento!

  36. Massimo Moruzzi 5 December, 2006 / 18:27

    Quelli che ci capiscono entrano in una pizzeria, quindi metà di quelli al barcamp erano casalinghe di Voghera secondo te? La prossima volta, che non li si faccia antrare, allora!
    Il barcamp dovrebbe essere una roba da elite; la comunicazione alle masse è compito di altri, della scuola, della rai, dei giornali e dei comici ;-)
    Quanto alle tue critiche a che sta davanti a un pc tutto il tempo al barcamp, io ti dò ragione.

  37. Samuele 5 December, 2006 / 20:24

    ->Lotek: dici di essere un esperto di questo tipo di manifestazioni, sai come vanno? Hai mai partecipato ad un barcamp? A me non risulta. Il BarCamp è qualcosa di elitario, lo dice la definizione stessa: tutti parlano e solo l’elite può permettersi di parlare. Poi scrivendo sui giornali, blog e quant’altro si diffonde alle masse.
    ->Marco C.: da quanto hai aperto il blog non fai altro che lamentarti di questo famoso spirito elitario. Ma non mi sembra che tu faccia niente per capire, da dentro, com’è la situazione. Sei a Roma, hai due grandissime occasioni per conoscere blog, blogsfera e affini. Spero di incontrarti, sia 8-9-10 dicembre sia il 20 gennaio.
    ->Massimo M.: La sala grande non era una sala da BarCamp, purtroppo MCC non ha potuto parlare al meglio, quando l’ho sentito nella sala piccola i suoi interventi sono stati decisamente interessanti ed hanno attirato l’attenzione. E’ un problema essenzialmente di forma e luogo. Ma bisognava esserci per parlarne, è difficile spiegare la situazione a chi non era presente.

  38. Massimo Moruzzi 5 December, 2006 / 22:25

    oh, grazie Samuele. un po’ tu, un po’ due margarita frozen alla fragola, e mi sento meglio ;-)

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