Il lupo dei giornali divorerà l’agnello dei blog

Capita fin troppo spesso di leggere articoli sui blog che non valgono lo spreco di fiato di una risposta. Capita meno spesso, invece, che un bravo giornalista come Gianni Riotta scriva in un articolo dal titolo Il lupo dei giornali divorerà l’agnello dei blog anche tante cose condivisibili sui blog su un articolo su un grande quotidiano come il Corriere della Sera. E’ capitato oggi, a pagina 32, e se siamo fortunati per una volta avremo una discussione costruttiva.


Fra le cose che condivido: la definizione dei blogger come giornalisti ruspanti di Internet e la critica al fatto che tanti blogger famosi, non ancora finito di criticare il sistema dei media, accettino volentieri contratti con giornali, riviste, case editrici etc. Il Vostro sta cercando di fare la stessa identica cosa: da vero ribelle, ha appena stampato due copie del suo libro con Lulu.com per mandarle a un editore – uno di quelli che stampano i libri veri, insomma…
Le cose che non condivido: (1) il fatto che finiremo con 6 miliardi di blog con 1 solo lettore ciascuno (Beppegrillo.it è il terzo quotidiano italiano, e Engadget forse la rivista leader assoluta per gadget tecnologici, comprese le riviste offline); (2) il fatto che le rivoluzioni non sono mai tecnologiche ma sempre di contenuti e che al 99% i blog mettono online articoli di giornali, testi di riviste, conferenze e saggi (altrui, si dà per scontato). Mai dire mai. E mai dire sempre.

Finché Gutenberg stampa Bibbie in latino poco male, è quando i torchi a stampa le riproducono tradotte in volgare che comincia l’era nuova.

Ora, a me sembra non solo che stiamo scrivendo in volgare e con uno stile diverso da quello spesso ingessato e falsamente non di parte dei giornali, ma anche che stiamo scrivendo cose diverse dalle Bibbie. In altre parole, la rottura, se possibile, è ancora maggiore. Blogger è Gutenberg al cubo. E l’altra volta non so se ha avuto un ruolo maggiore la tecnologia o il volgare, ma di sicuro questa volta la prima ha abbattuto la barriera dei costi all’ingresso.

Negli anni ’70 il Quotidiano dei lavoratori, foglio della nuova sinistra, anticipò la ubris di Moulitsas, con lo slogan «gli altri giornali li leggete, questo lo scrivete»: chiuse poco dopo. E le «radio libere, ma libere veramente» della canzonetta, durarono quanto le gonne a fiori, una bella estate.

Questa volta non andrà così, perchè questa volta non sono solo i blog che vengono scritti in pigiama da casa e parlano al 99% di articoli di giornali, testi di riviste, conferenze, saggi altrui, ma anche le aziende, il nuovo Secondamano come Craigslist, le nuove agenzie fotografiche come Flickr e i nuovi giornali come OhMyNews che grazie all’abbattimento dei costi di entrata sul web possono lanciare un nuovo La Repubblica senza aver dietro il Gruppo L’Espresso.
Ne parlano anche: Kurai (e molto bene, secondo me), Massimo Mantellini e Antonio Sofi.

20 Responses

  1. simone 15 June, 2006 / 01:51

    l’ho letto ora, la frase sulle rivoluzioni tecnologiche vs contenutistiche è proprio campata per aria: internet è la più grossa rivoluzione dopo il motore a scoppio e l’elettricità, eppure, come le altre due peraltro, è in puramente tecnologica. Ma scrivo dopo 2 birre doppio malto (Elephant, 7,2% , di Carlsberg, niente male), quindi magari sparo cazzate.

  2. eiochemipensavo 15 June, 2006 / 07:33

    Beh, io, quando l’ho letto, l’articolo di Riotta, ho pensato che Riotta, poveretto, non avesse idea di cosa stava parlando.
    Però, a vedere che tra i blog che seguo, molti abbiano parlato dell’articolo di Riotta, mi fa pensare che quasi quasi non abbia tutti i torti.

  3. Massimo Moruzzi 15 June, 2006 / 08:31

    no, secondo me ha idea eccome. solo che…
    (1) alcuni blog sono molto grandi
    (2) alcuni blog hanno contenuti originali
    (3) stiamo scrivendo in volgare anche noi
    (4) la tecnologia e la sua banalizzazione sono un fattore molto importante
    (5) non stiamo parlando solo di blog ma anche di foto, di video, di articoli e di giornali veri e propri
    (6) questa volta più che fallire o durare lo spazio di una breve estate a me sembra che si ricevano fior di finanziamenti come nel caso di OhMyNews o di YouTube o che si venga comprati per decine di milioni di dollari come nel caso di Flickr che è poi diventato uno dei perni di niente meno che Yahoo!

  4. eiochemipensavo 15 June, 2006 / 08:47

    naturalmente, si faceva per provocare. Il punto in cui sbaglia totalmente, per possibile incompetenza, è quando dice che si finirà con sei miliardi di blog, con ciascuno un solo lettore.
    Si vede che non ha alcuna idea della portata dei blog. E la citazione di McLuhan, mi ricorda tanto quel tizio che c’è dentro Io e Annie di Woody Allen, non so se hai presente (woody e annie sono in coda al cinema, davanti a loro c’è un intellettuale che sta spiegando mcluhan a una tizia, woody si esaspera al sentire tante cavolate, va dietro un manifesto e tira fuori il vero mcluhan, che dice al tizio: Lei non ha capito niente delle mie idee!)
    Mi stia bene

  5. Federico Fasce 15 June, 2006 / 08:59

    Orpo, non ho mai visto Io e Annie. Mi segno di rimediare.

  6. Massimo Moruzzi 15 June, 2006 / 11:23

    tra l’altro, tutta questa insistenza sui contenuti mi ricorda tanto la fuffa di Formenti…

  7. Fabrizio 15 June, 2006 / 11:25

    Sulla scarsa qualità media della blogosfera sono perfettamente d’accordo.
    E’ ovvio che come sempre il 5% dei blog assorbe almeno il 95% del traffico. Normale…
    Tralasciando i blog strettamente personali, quelli dedicati “al popolo del Web” sono numericamente in forte crescita ma il grosso problema che almeno il 70-80% dei post non sono altro che copia incolla di altre cose, comunicati stampa compresi.
    Magari ci fossero anche solo 10 beppegrillo piuttosto di 1 milioni di blog spazzatura….

  8. Massimo Moruzzi 15 June, 2006 / 11:30

    ma la cosa straordinaria è che un Beppe Grillo potrebbe, almeno ipoteticamente, arrivare dal nulla. E, altra cosa, non mi sembra che Riotta la pensi come te, visto che dice che ognuno avrà un solo lettore, ovvero sé stesso… Quindi, almeno secondo me, chiunque può scrivere e qualcuno emergerà.
    E se il resto è fuffa o copia-e-incolla o roba di ragazzini, amen. Tutto sommato, che fastidio danno?

  9. mafe 15 June, 2006 / 11:44

    Quello che pare sfuggire a Riotta è che la critica al sistema dei media non è sdegnosa e snob, ma addolorata, preoccupata e partecipata. Io non ci vedo niente di strano che chi critica per migliorare accetti o desideri di mettersi in gioco in prima persona, appena possibile.

  10. Massimo Moruzzi 15 June, 2006 / 11:50

    Mafe, che la critica sia addolorata, preoccupata e partecipata, nessun dubbio. Uno dei più addolorati sembra essere Craig Newmark di Craigslist che pure sta minando alla base la piccola pubblicità, una delle principali fonti di revenue dei giornali. Al tempo stesso, tu prenderesti il posto di Fede, convinta di poter avere la libertà necessaria a poter fare un Tg4 migliore e libero? Insomma, vogliamo accasarci tutti al Corriere o da Nòva e nessuno che voglia provare a fare un OhMyNews. Perchè?

  11. morbìn 15 June, 2006 / 12:58

    anche io ho bloggato… ANCHE MI!!!!!!!!!
    ciò gianni….. TE NE SENTIIIIIIIIII?????

  12. Antonio R 15 June, 2006 / 16:51

    Il punto è che per fare un blog veramente di successo vedo poche alternative:
    a) Un blog che parla di sesso
    b) Un blog dove ci sono informazioni uniche e prima degli altri (in qs. senso x me Dagospia è un blog)
    c) Un blog dove c’è qualcuno di brillante che tira fuori idee nuove sul già detto e già scritto.
    Escludendo il primo, per il secondo servono conoscenze e per il terzo materia grigia da vendere.

  13. Massimo Moruzzi 15 June, 2006 / 17:02

    beh, anche per scrivere un blog di sesso servono conoscenze e materia grigia – a meno che non interessino solo le figure ;-)

  14. mafe 15 June, 2006 / 17:15

    Massimo, parla per te, scusami. Io non voglio affatto accasarmi in un mezzo tradizionale, al contrario sto provando da circa 8 anni a far fare ohmynews a una casa editrice tradizionale, perché sono cocciuta e credo che sia saggio lavorare per tirar fuori il meglio dei due mondi.
    Ovviamente avrei preferito farlo io, ma non sono brava a trovare i soldi e/o partner di sviluppo.
    Giusto per la cronaca, io arrivo dalla carta al web, e non viceversa, e non tornerei indietro.

  15. mafe 15 June, 2006 / 17:41

    Senti, ma ti sei accorto che ti ho amorevolmente citato, o no? ;-)

  16. Massimo Moruzzi 15 June, 2006 / 17:48

    dove? :)
    cmq è chiaro che fare un OhMyNews è tutto tranne che facile.

  17. mafe 15 June, 2006 / 17:57

    Nel titolo del mio post su Riotta.

  18. mafe 15 June, 2006 / 18:32

    Dovrebbero scambiarsi qualche link, lei e Gianni.

  19. Deeario 18 June, 2006 / 22:33

    Riotta, i blog e il Re Contenuto

    Qualche considerazione su un’editoriale di Gianni Riotta su blog e giornali.

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